L’esordio nella Nazionale maggiore e l’assist dopo soli 5 minuti dal suo ingresso in campo lo stanno facendo diventare il personaggio del momento. Ma Wilfried Gnonto, 18enne di Baveno in provincia di Verbania, deve avere tutto il tempo di crescere e di affermarsi. Crescere come vuole lui, crescere giocando. Si è parlato tanto della sua scelta di lasciare l’Inter per la Svizzera, ma si sorvola sempre troppo sui luoghi dove un calciatore ha mosso effettivamente i primi passi. Si tende a voler a tutti i costi suscitare emozioni nel cuore della gente citando il calcio oratoriale, ma ci sono società dilettantistiche che da anni lavorano con serietà e programmazione: Baveno e Suno sono tra queste.
Baveno è anche il paese natale di Gnonto
Wilfried Gnonto, per tutti ormai Willy, è il calciatore italiano del momento. Ma senza che il peso del fallimento alla rincorsa mondiale vada a pesare sulle spalle di un ragazzo di 18 anni, è giusto mettere in risalto un calciatore che sta facendo bene. Gnonto è cresciuto nel Settore Giovanile dell’Inter, ma non ha iniziato in nerazzurro. L’incipit di ogni articolo o di ogni servizio televisivo comincia sempre con ‘dopo gli inizi nelle squadre locali…’ come se fosse un passaggio casuale.
Gnonto da bambino ha vestito le maglie di Baveno e Suno e non sono due società a caso. La famiglia di Gnonto, originaria della Costa D’Avorio, si è trasferita nel piccolo comune piemontese. Ma a Baveno c’è un club dilettantistico molto importante che è un vero e proprio punto di riferimento per le giovanili dei paesi intorno al Lago Maggiore e non solo. Il Città di Baveno è Scuola calcio Elite, cioè ha raggiunto determinati requisiti richiesti dalla Federazione per ottenere lo status più importante che ci sia nel panorama giovanile.
Dopo l’esperienza di casa Gnonto si è trasferito al Suno, squadra dell’omonimo comune del novarese con meno di 3 mila abitanti. Anche qui però ha sede una squadra importante a livello giovanile. Il Suno nella prima metà del decennio precedente è stata una società sempre ai vertici piemontesi disputando e vincendo campionati giovanili regionali. Il Suno era una vera e propria roccaforte dell’Inter, una società affiliata (ora i novaresi sono academy della Juventus) a cui i nerazzurri guardavano per controllare i talenti di quella zona
Sempre eccezionale negli esordi
Proprio dal Suno, Gnonto si è trasferito all’Inter a 9 anni dove poi ha fatto tutta la trafila fino in Primavera. Il resto della storia lo avrete ormai sentito tutti. Il ragazzo rifiuta il contratto professionistico offertogli dai nerazzurri e sceglie di trasferirsi a Zurigo per giocare. Una scelta che lo porta, dopo un anno di adattamento, a diventare titolare nella squadra che si è laureata campione di Svizzera con 5 giornate d’anticipo. Una squadra che vede nella propria rosa anche vecchie conoscenze del campionato italiano come Blerim Dzemaili e Ante Coric.
A Zurigo è già diventato un idolo tanto che una canzone è stata scritta appositamente per lui. Anche all’esordio in Svizzera Gnonto ha fornito un assist dopo pochi minuti. E un mese dopo appena entrato nella partita contro il Vaduz ha segnato anche la sua prima rete. È veramente troppo presto per farlo diventare il salvatore calcistico della patria, ma Gnonto ha talento e i luoghi e i club in cui ha mosso i primi passi non sono tappe casuali della carriera che avrà.