Questa mattina è riapparso sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport uno dei calciatori italiani più amati di tutti i tempi, in particolar modo da quelli di fede giallorossa, che quasi 5 anni fa, esattamente il 28 maggio 2017, diede l’addio definitivo al calcio giocato. Naturalmente stiamo parlando di Francesco Totti, 45enne bandiera indelebile della ‘magica’ Roma e campione del mondo con l’Italia nel 2006, intervistato dal noto quotidiano sportivo per parlare di Zlatan Ibrahimovic. Il ‘Pupone’ aveva esattamente 40 anni quando decise, o molto probabilmente fu costretto, a ritirarsi: la stessa età che oggi ha il centravanti svedese.
Ritiro o non ritiro, questo è il dilemma
È notizia di questi giorni che il gigante di Malmoe sarà costretto stare fermo 10 giorni per l’ennesimo infortunio della stagione, sino ad oggi sono 16 i match che ha dovuto saltare, e non sarà disponibile per le due gare di campionato contro Genoa e Lazio e nell’importantissima semifinale di ritorno in Coppa Italia contro i cugini nerazzurri. A questo punto in molti si domandano se Ibra sia arrivato o meno alla fine della sua invidiabile carriera sportiva. Una domanda che si stanno ponendo molti tifosi del Milan e la stessa dirigenza, quest’ultima impegnata da mesi nella ricerca di nuovi giocatori, soprattutto attaccanti, da inserire nella rosa per la prossima stagione e grazie ai quali creare una squadra che possa essere più competitiva sia in Italia che in Europa.

Ibra ha un vantaggio: allenatore e staff tecnico credono in lui e lo vorrebbero sempre in campo
Totti nell’intervista spende parole al miele per Zlatan, che considera un amico e con il quale recentemente ha girato uno spot televisivo per una nota compagnia telefonica, che definisce “uno dei più grandi centravanti al mondo” e giocatore magnifico dal punto di vista tecnico, atletico e di personalità. A differenza della vicenda personale vissuta con la Roma nell’ultimo periodo da calciatore, costellata da gravi infortuni e caratterizzata dal controverso rapporto con mister Luciano Spalletti (raccontata splendidamente nel libro ‘Un capitano‘ da cui è stata tratta la celebre serie tv ‘Speravo de morì prima‘), l’ex capitano giallorosso sottolinea che lo svedese ha vicino a sé la società e l’allenatore, che sarebbero disposti a farlo giocare quasi in ogni occasione, e lo stesso attaccante sembra avere sempre una grande voglia di scendere in campo.
Caro Ibra, gioca finché il fisico te lo consentirà
Per quanto l’icona del popolo romanista non se la senta di dare consigli, in quanto sia la decisione di proseguire che quella del ritiro è molto personale, l’augurio è e che possa proseguire la propria carriera finché ne ha voglia, ma solo fino a quando il fisico glielo consentirà. Per un campione come lui che ha scelto di essere un leone, sia dentro che fuori dal campo, rischiare di passare più tempo in infermeria che sul rettangolo verde sarebbe troppo frustrante.
L’intervista si conclude con una frase ad effetto che sintetizza il Totti pensiero: “Caro Ibra, spero di vederti allargare le braccia ed esultare ancora dopo qualche gol in queste ultime giornate di campionato. Poi a fine stagione ascolta il tuo corpo, sarà lui a dirti cosa fare“