La notizia è rimbalzata su tutti i giornali e siti: Josè Luis Palomino dell’Atalanta è risultato positivo ad un test antidoping a sorpresa. La sostanza vietata riscontrata nel test dell’argentino è il Closetbol Metabolita, uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone. Nel calcio i casi di doping non sono così diffusi come in altri sport, ma nel corso della storia ci sono stati eventi che hanno coinvolto tanti atleti come il nandrolone all’inizio degli anni 2000. Non riguarda invece il miglioramento delle prestazioni sportivi, ma tanti calciatori sono risultati positivi alla cocaina. Vi ricordate tutti i casi? Dentro c’è anche uno degli allenatori più vincenti della storia.
Il caso Nandrolone
L’Atalanta ha sospeso in via precauzionale il difensore argentino José Palomino. Il classe ’90 è in forza alla Dea dal 2017 ed ha da poco rinnovato il contratto fino al 2025 nonostante i rumors che lo volevano vicino a Napoli, Lazio o Rennes. La società e il calciatore potranno richiedere le controanalisi, ma intanto la notizia fa tornare in mente casi di doping che avevano destato clamore. Il riferimento è soprattutto al nandrolone, sostanza dopante che nel 2001 portò alla squalifica di tanti giocatori. Tra loro ci fu anche l’attuale allenatore del Manchester City, Pep Guardiola. Lo spagnolo fu trovato positivo quando giocava con il Brescia. Tra gli altri calciatori coinvolti vi furono Jaap Stam, Edgar Davids, Frank De Boer, Igor Shalimov, Fernando Couto, Manuele Blasi e Cristian Bucchi.
Il doping involontario e la cocaina
C’è chi invece incappò in errori involontari. Questo fu il caso di Angelo Peruzzi e Andrea Carnevale che nel 1990 furono trovati positivi alla fentermina, contenuta nelle pastiglie anti obesità che i due assumevano. Addirittura Romario fu trovato positivo a un test antidoping alla finasteride, sostanza che si trovava in un prodotto utilizzato dal brasiliano per evitare la caduta dei capelli.
Molti calciatori sono stati trovati nel corso degli anni positivi alla cocaina. Una sostanza che certamente non migliora le prestazioni sportive, ma comunque vietata e che ha portato alla squalifica dei giocatori coinvolti. Vi furono molti casi internazionali come quello di Renè Higuita, Claudio Caniggia, Adrian Mutu e Aguilera. Ma di situazioni di questo tipo ce ne sono state parecchie in Italia. Come quello che hanno coinvolto Angelo Pagotto, Francesco Flachi, Jonathan Bachini, Morris Carrozzieri, Mark Iuliano e Nicholas Caglioni.