L’undicesima tappa del Tour de France, da Albertville al Col du Cronon, incorona il danese Jonas Vingegaard. Vittoria e maglia gialla per il secondo classificato della Grand Boucle. Tadej Pogacar ha risposto a tutti gli attacchi della Jumbo Visma sul Telegraphe e sul Galibier, ma sull’ultima asperità è andato in crisi perdendo quasi tre minuti del vincitore. Tra l’olandese e lo sloveno sono arrivati uno straordinario Quintana, Bardet, Thomas, Gaudu e Adam Yates. Ma non c’è respiro in questo Tour perché giovedì 14 c’è la tappa regina con l’Alpe d’Huez, Galibier e Croix de Fer. Grande cuore di Roglic che lavora per la squadra e si stacca definitivamente in classifica.
Fuga corposa, Van Aert e Laporte per Roglic e Vingegaard
Succede di tutto nel tappone alpino con arrivo al Col du Ganon a Serre Chevalier dopo aver scalato anche Telegraphe e Galibier e aver percorso 152 km .Una tappa nella tappa, con la fuga e gli uomini di classifica a fare due corse separate. In fuga vanno Laporte e Van Aert per la Jumbo Visma pronti a dare supporto ai loro capitani in caso di bisogno. Poi ci sono Cherel, Schachmann, Politt, Bagioli, Cattaneo, la maglia a pois Geschke, Izagirre, Gradek, Teuns, Van Keirsbulck, Rutsch, Pedersen, Barguil, Gallopin, Latour, Bodnar e Neilands.
Sul Galibier la Jumbo Visma fa di tutto
Salta il bandolo della matassa nel gruppo degli uomini di classifica. La Jumbo Visma attacca la maglia gialla già sul Telegraphe con Roglic e Vingegaard con scatti e controscatti e Pogacar costretto a ricucire su entrambi. Poi il Galibier con scollinamento a 45 km dal traguardo. Qui succede di tutto con Roglic e Vingegaard ancora scatenati fin dalle prime rampe, Pogacar li segue così come Thomas riesce a tenere le loro ruote. Il gruppo dei migliori si ricompatta nel punto meno duro, i vari Yates, Bardet, Gaudu, Quintana rientrano. Ma un altro attacco della Jumbo Visma taglia le gambe a tanti. Se ne vanno in otto con Pogacar, Vingegaard, Roglic, Kruijswijk, Quintana, Thomas e Bardet.
Dopo l’ennesima accelerata però rimangono davanti solo Pogacar, Vingegaard, Bardet e Thomas. A farne le spese è proprio Roglic, favorito numero due della vigilia, che va in crisi. Pogacar e Vingegaard scollinano insieme al Gpm con Bardet e qualche metro e Thomas che nell’ultimo infernale chilometro ha perso terreno. Tutti i big arrivano scaglionati sul Galibier. Il caldo e il ritmo infernale dei due davanti sono insostenibili. Quintana, Gaudu, Mas, Yates, Roglic, Vlasov: tutti a tutta ma non basta.
Intanto tra i battistrada il Galibier è terreno d’attacco di Warren Barguil che stacca tutti gli altri. Dietro di lui a qualche secondo c’è Simon Geschke a tutta per ottenere più punti possibili per la sua maglia a pois. E pochi altri, tra cui Van Aert, a inseguire e a non essere ancora riassorbiti dal gruppo degli uomini di classifica.
Nella discesa si ricompatta il gruppo ma senza Roglic in crisi
In discesa si forma un gruppetto più nutrito con Van Aert che viene ripreso da Pogacar e Vingegaard. Da dietro rientrano Bardet, Thomas, Yates, Quintana e Kruijswijk. Barguil mantiene 5 minuti di vantaggio sulla maglia gialla e un minuto e mezzo da Geschke. Van Aert viene fermato per dare una mano in discesa a un gruppo indietro ancora di un minuto in mezzo con Roglic, Gaudu, Majka, Vlasov e Pidcock. Questo gruppo riesce a rientrare sulla maglia gialla a 15 km dal traguardo. Teuns e Latour, fuggitivi della prima ora, riprendono Geschke all’inseguimento di Barguil per il successo di tappa. Si arriva così all’ultima asperità di giornata, gli 11 km del Col du Granon.

Col du Granon: l’assolo di Vingegaard e la crisi di Pogacar
Il primo a provarci è a sorpresa Nairo Quintana che guadagna qualche metro. Roglic invece cede subito e Kuss gli sta accanto. L’andatura la fa Majka per Pogacar. Neanche Gaudu e Pidcock tengono il ritmo. La progressione di Majka la reggono, oltre Pogacar, anche Vingegaard, Thomas, Bardet e Yates. Situazione un po’ paradossale con Quintana che recupera Teuns, Latuor e Geschke e si lancia all’inseguimento di Barguil, suo compagno di squadra dell’Arkea. A rompere gli indugi è Romain Bardet che scatta e non viene seguito dagli altri che si controllano tra di loro.
L’attacco di Vingegaard arriva ai -5, Pogacar non risponde e rimane a ruota di Majka. Lo sloveno per la prima volta è in difficoltà e non tiene subito le ruote dello stesso polacco. L’olandese vola, riprende e stacca Bardet. Quintana riprende il suo compagno di squadra Barguil e va in testa. Pogacar rimane dietro con Thomas, ma non tiene nemmeno la ruota del gallese. Vingegaard va a riprendere pure Quintana ai -4 km. Pogacar si fa riprendere da Yates e Gaudu ai -2 km.
Vingegaard vince ed esulta solo dopo il traguardo per guadagnare più secondi possibili. Dietro di lui arriva Nairo Quintana a un minuto, terzo un ottimo Romain Bardet. Arrivano uno a uno esausti, tutti scaglionati. Quarto Geraint Thomas. Poi Gaudu in progressione che stacca Adam Yates. Solo settimo Tadej Pogacar che perde 2’50”. Jonas Vingegaard è la nuova maglia gialla. Non è finita qua perché giovedì 14 c’è la tappa più dura di tutto il Tour con il Galibier da scalare di nuovo, poi la Croix de Fer e l’Alpe d’Huez.
La classifica del Tour de France
1° Vingegaard, 2° Bardet a 2’16”, 3° Pogacar a 2’22”, 4° Thomas a 2’26”, 5° Quintana a 2’37”, 6° Yates a 3’07”. 7° Gaudu a 3’13”, 8° Vlasov a 7’23”, 9° Lutsenko a 8’07”, 10° Mas a 9’29”.