Si sono conclusi i Mondiali di scherma a Il Cairo in Egitto. Il bilancio dell’Italia parla di otto medaglie conquistate con due ori, quattro argenti e due bronzi. L’Italia hanno chiuso al terzo posto nel medagliere iridato dietro alla Francia e alla Corea del Sud, ma per numero di metalli conquistati è in testa a pari merito con i transalpini. Non sono arrivati ori individuali e questo non è un dato confortante. Molto meglio pensare al fatto che dei ben nove esordienti scesi in pedana, sette sono poi andati a medaglia. Questa sì che rappresenta una bella iniezione di fiducia in vista dei prossimi Mondiali che si terranno a Milano nel 2023.
Al Mondiale di scherma l’Italia è terza nel medagliere
C’eravamo abituati troppo bene. Negli ultimi 15 anni e non solo l’Italia nella scherma aveva ori praticamente assicurati ovunque tra Olimpiadi e Mondiali. Quell’epoca adesso è passata, ma una nuova generazione di schermitori è pronta a tenere il alto il nome dell’Italia. Dopo la delusione di Tokyo 2020, ai Mondiali de Il Cairo è arrivata una parziale rivincita soprattutto dopo i due ori finali ottenuti dal fioretto femminile e dal fioretto maschile. Gli azzurri hanno chiuso con 8 medaglie totali così come la Francia. Sono arrivati ben quattro argenti con Arianna Errigo nel fioretto, Tommaso Marini sempre nel fioretto, nella spada femminile a squadre e nella spada maschile a squadre. Due infine i bronzi con Rossella Fiamingo nella spada e con la sciabola maschile a squadre.
Risultati che paragonati al passato sono considerabili mediocri, ma considerando la ristrutturazione degli ultimi anni sono ottimi. Basti pensare che la nostra spedizione contava nove esordienti e ben sette di questi hanno fatto ritorno a casa con una medaglia al collo. Proprio uno di questi esordienti, Tommaso Marini, è arrivato a una stoccata dall’oro. Ce l’aveva quasi fatta anche l’eterna Arianna Errigo, mentre il cammino più esaltante è stato sicuramente quello del fioretto femminile capace di dominare tutte le partite e anche la finale contro gli Stati Uniti. Tutte ottime indicazioni in vista dei Mondiali che ospiteremo a Milano nel 2023 e dove siamo chiamati a fare un ulteriore salto di qualità anche in proiezione di Parigi 2024.
Le parole del presidente Paolo Azzi
Il Presidente della Federscherma, Paolo Azzi, può dirsi soddisfatto: “Il bilancio è positivo. Si tratta dell’inizio di un percorso, abbiamo affrontato questo Mondiale con ben nove esordienti in squadra e sette di loro tornano con la medaglia al collo. Hanno dato risposte positive in pedana, hanno dimostrato personalità fino al risultato splendido di Tommaso Marini o i quarti di finale colti da Pietro Torre, ma direi che tutti hanno risposto bene all’impegno. L’organizzazione al Cairo è stata buona, quello di Milano sarà un Mondiale impostato in maniera diversa proprio per le caratteristiche della struttura. Il progetto prevede una sorta di cittadella della scherma attorno al palazzetto centrale, speriamo di essere bravi a curare tutti gli aspetti del campo gara, tutto quello che le squadre sentono. La cura dei dettagli sarà importante“.