Si amplia un nuovo capitolo il triste epilogo dell’Auxilium Pallacanestro Torino. La Procura del capoluogo piemontese ha infatti chiesto dieci rinvii a giudizio sull’inchiesta del fallimento del club sabaudo. I reati contestati vanno dalla bancarotta semplice a quella fraudolenta. Tra gli indagati ci sono anche l’imprenditore Mario Burlò e l’ex presidente del Torino Calcio, Roberto Goveani.
Auxilium Torino, una storia rinata nel 2015
Era il 2015 quando la PMS Torino si guadagnò la promozione in Serie A1. Subito venne l’idea di riportare il marchio Auxilium, quello della storica società in attività dal 1974 al 2008, alla squadra torinese. Fu trovato l’accordo con il proprietario del marchio, lo storico allenatore dell’Auxilium Gianni Asti, e la società ripartì con la vecchia denominazione.
Anni complessi ma con anche una grandissima soddisfazione. L’Auxilium conquistò il primo titolo della sua storia con la Coppa Italia 2018. Nella stagione 2018/19 cominciarono le vere difficoltà. Nonostante una salvezza acquisita sul campo, l’Auxilium venne penalizzata di otto più altri due da scontare nel campionato successivo, e retrocesse in A2. Motivo della penalizzazione furono le gravi inadempienze economiche con i mancati pagamenti INPS e IRPEF.
Dal fallimento alle richieste della Procura di Torino
Il 17 giugno 2019 il tribunale di Torino dichiarò la società fallita. Notizia di queste ore è invece la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Torino nei confronti di dieci indagati. I reati contestati sono la bancarotta semplice, la bancarotta fraudolenta, la compensazione indebita e la dichiarazione fraudolenta. Tra di loro anche l’ex notaio Roberto Goveani, colui che nel febbraio 1993 divenne per alcuni mesi presidente del Torino Calcio. Sotto la sua presidenza i granata vinsero il loro ultimo trofeo, la Coppa Italia. Ma già al termine di quella stagione il club rischiò la bancarotta e Goveani si dimise. In seguito Goveani fu arrestato per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e appropriazione indebita. Nel 1998 venne assolto per quest’ultima accusa. Il danno all’erario è di 1,4 milioni di euro.
L’eredità dell’Auxilium è stata raccolta dalla Reale Mutua Basket Torino, attualmente militante in Serie A2. Con la speranza che la pallacanestro torinese possa tornare ai suoi vecchi splendori.