Si sta avvicinando il giorno del primo incontro ufficiale di kick-boxing di Elisabetta Canalis. Il match si terrà sabato 18 giugno alla Reggia di Venaria all’interno della dodicesima edizione della ‘Night of Kick and Punch‘ di cui per altro la Canalis è stata madrina per tre anni. L’avversaria sarà Rachele Muratori e le due combatteranno nello stile K-1. L’incontro verrà disputato in tre riprese ciascuna della durata di un minuto e mezzo.
L’allenatore della Canalis è stato campione del mondo
Sono anni ormai che l’attrice e showgirl Elisabetta Canalis si sta cimentando nella Kick-boxing. Una passione che però è rimasta a lungo uno sport praticato a livello amatoriale. Ora però per la sassarese ci sarà il debutto in un incontro ufficiale e ciò avverrà sabato 18 giugno presso la Reggia di Venaria Reale. L’occasione è la ‘Night of Kick and Punch’ giunta alla sua dodicesima edizione. La Canalis è stata madrina della manifestazione già in tre occasioni.
La serata fa parte dell’evento ‘Black tie edition’ organizzato da Angelo Valente in collaborazione con la Reggia e l’Associazione Medico Sportiva Italiana. Valente è anche l’allenatore della Canalis oltreché essere stato anche campione del mondo della specialità. L’avversaria sarà Rachele Muratori con le due che combatteranno nello stile K-1 che prevede pugni dalla cintola in su e calci al volto, sul corpo e alla gambe. Il match durerà tre riprese da un minuto e mezzo ciascuna.
Oltre all’incontro di Elisabetta Canalis si assegneranno un titolo europeo e mondiale
Sarà una serata molto importante per la Kick boxing. A Venaria si disputeranno circa dieci incontri, ma soprattutto due assegneranno il titolo europeo e quello mondiale. Questi saranno dei match un po’ più lunghi perché saranno composto da cinque riprese da 3 minuti ciascuna.
Elisabetta Canalis non vede l’ora di disputare l’incontro. Attraverso i propri canali social ha fatto sapere che: “Kickboxing per me significa equilibrio, stabilità e anche tanto sudore. Mi alleno costantemente da tempo e amo questa disciplina perché richiede oltre allo sforzo fisico anche tanta concentrazione su se stessi e sull’avversario. Perseverare nel lavoro combinato su corpo e mente, che può essere un’alleata ma anche un’avversaria nella vita e sul ring mi ha permesso negli anni di migliorare la mia stabilità interiore. Non vedo l’ora che arrivi il 18 e di poter combattere”.