Da qualche giorno l’Empoli sta facendo parlare di sé. Sia la prima squadra maschile che quella femminile si sono salvate con merito e anticipo assicurandosi un altro anno in Serie A. I toscani però hanno preso due decisioni che vanno un po’ in contrasto con la loro storia e il loro modello di calcio. Nonostante l’ottimo campionato Aurelio Andreazzoli non è stato confermato sulla panchina azzurra, mentre il titolo della squadra femminile è stato ceduto al Parma.
Aurelio Andreazzoli non è confermato alla guida dell’Empoli
La notizia più fresca è proprio quella dell’addio del tecnico toscano Aurelio Andreazzoli. Nonostante una salvezza ottenuta con largo anticipo ed un gioco che ha divertito e messo in difficoltà anche le squadre più blasonate, la conferma non è stata ottenuta. Andreazzoli era già stato ad Empoli dal 2017 al 2019 riportando i toscani in Serie A ma non riuscendo poi a mantenere la categoria. Richiamandola in panchina un anno fa il presidente Fabrizio Corsi aveva anche ammesso di come fosse stata sbagliata la decisione di non confermarlo dopo la retrocessione.
Il numero uno empolese ha dato una lunga spiegazione: “Una decisione sofferta ma ponderata, frutto di una disamina di questi ultimi mesi. Al netto delle soddisfazioni con Napoli e Atalanta, la squadra nel girone di ritorno ha perso smalto e convinzione. Il prossimo campionato sarà ancora più difficile, pensiamo che i giocatori potranno continuare il loro percorso di completamento con un metodo nuovo e mi auguro anche entusiasmo nuovo. Siamo dispiaciuti perché ad Aurelio saremo sempre riconoscenti, ci ha regalato grandi soddisfazioni, ma dobbiamo andare oltre l’aspetto emotivo. Per noi c’è anche un sacrificio economico da mettere in conto. E poi conosco bene il problema della salvezza dopo la salvezza”.
L’ex tecnico toscano: “La decisione non corrisponde alla mia volontà”
Tutte considerazioni di per sé giuste. Anche se non sono tanti gli allenatori in circolazione in grado di costruire una squadra che si salvi con anticipo, giocando bene e divertendo il proprio pubblico. C’è da aggiungere poi la grande valorizzazione che hanno avuto giocatori come Asllani, Parisi, Bajrami, Pinamonti e lo stesso Vicario. Una decisione dunque che deve essere rispettata ma che sembra poco in linea con quello che è stato definito modello Empoli. Il nome del successore sarà con ogni probabilità Paolo Zanetti.
Intanto l’ormai ex tecnico ha fatto sapere che la separazione non è stata cosa voluta da lui: “Prendo atto della decisione del presidente che non corrisponde alle mie aspettative né alla mia volontà. Ma questo è il calcio. Il mio lavoro è fatto anche di questo, guardiamo avanti”.
L’Empoli femminile cede il proprio titolo sportivo al Parma
Di modello Empoli se ne è parlato e tanto anche nel femminile. Qui la presidentesse è Rebecca Corsi, figlia del patron. Così come nel maschile, l’Empoli negli ultimi anni è stata un’isola felice per il movimento in rosa con tante giovani calciatrice italiane che sono state valorizzate dal club toscano. Anche quest’anno l’Empoli ha raggiunto la salvezza e guidata dal tecnico Fabio Ulderici è stata l’unica italiana in grado di battere la Juventus.
Ma il prossimo anno, con il passaggio al professionismo, l’Empoli ha deciso di mollare vendendo il proprio titolo sportivo al Parma. Proprio Rebecca Corsi aveva sollevato qualche perplessità circa il passaggio al professionismo in questa fase, dubitando della sostenibilità di tale scelta. La federazione è andata dritta per la sua strada e l’Empoli anche. In questo momento perdere soldi non è certo una cosa conveniente per le società ma seppur comprensibile, anche questa di lasciare la massima serie femminile non è una scelta da Empoli.